3.3.07

La pubblicità, Google e come possiamo peggiorare le cose

E' difficile non accorgersi di come Google sia il vero player dell'advertising on line, i suoi sistemi funzionano e generano soldi, molti per Google stesso sicuramente.

Mentre il mondo del marketing si interroga sull'effettiva capacità delle nuove forme di pubblicità di generare ROI sopra la media della pubblicità classica si scatenano in rete le critiche su alcune forme di advertising molto aggressive.

Un esempio classico è la pubblicità che compare nel servizio di GMAIL, Google dichiara di non violare la privacy ma è ovvio che gli annunci sono contestualizzati rispetto al contenuto della mail che si sta leggendo.

Mi chiedo: se questa impostazione fosse esportata nel mondo reale come reagirebbe il consumatore? Con la stessa indifferenza che sta dimostrando adesso?

Immaginiamo di percorrere una strada in centro città mentre parliamo con i nostri amici del film da vedere in serata, dopo qualche decina di metri un pannello illuminato ci tempesta con il titolo dell'ultimo blockbuster americano.

Tecnologicamente il problema non si pone, basta un software che raccolga con un microfono le conversazioni dei passanti, dopo le opportune analisi viene proposto il messaggio più consistente sul pannello luminoso.
Ovviamente il pannello sarà touch screen e sarà possibile interrogarlo per avere maggiori informazioni. Il negozio o la casa che lo ospitano ovviamente avrebbero il loro tornaconto.

Sono abbastanza sicuro che si leverebbero subito proteste di ogni tipo e arriverebbe una legge a bloccare il tutto.

Forse esistono delle leggi che lo impediscono?
Non lo so, se così fosse queste leggi non si applicano anche al mondo on line? Il principio è esattamente lo stesso.

Esiste quindi veramente l'idea che on line tutto è concesso?

2 commenti:

Firewal499 ha detto...

Secondo me ancora non è violazione della privacy, perche non c'è divulgazione esterna di cio che è scritto nelle mail. Il software si occupa solo di scansionare la pagina e trovare parole chiave sulle quali inserire poi gli annunci advertising, in questo caso Adsense. La violazione potrebbe esserci nel momento in cui google avesse utilizzato i contenuti della tua mail per venderli altrove o pu bblicarli altrove. Per fortuna, ormai da qualche anno tutti i siti che richiedono un'iscrizione hanno un form con il testo del ddl della privacy e del trattamento dei dati personali. In TV o i volantini o le telefonate a casa non hanno questo genere di passaggio ad esempio. Quindi a mio parere online ci sono anche piu limitazioni e barriere che non sull'offline sulle possibilità di ADV.

Anonimo ha detto...

Quì , non si tratta soltanto di Google ma di tutto il mondo pubblicitario , il quale attua una specie di ...bombardamento mediatico sotto varie forme. Quanto alla privacy,ormai è una parola priva di significato che, per colmo d'ironia, si pronuncia ogni giorno,si cerca di convincere i dubbiosi che ancora viene rispettata e tante altre baggianate del genere. Circa i controlli su Internet, secondo me, vengono sistematicamente, capillarmente, quotidianamente effettuati da 'addetti' incaricati di tale compito,i quali dispongono di mezzi tali che non è facile eludere. Ho anche notato una censura (si , proprio censura!) specialmente quando si scrivono e-mail che, pur non essendo offensive , fanno saltare la mosca al naso di qualcuno che vuole che tutti noi ragioniamo con la sua testa...in qualche caso ho (sbagliando) cancellato l'e-mail dietro "invito" del MOLTO DEMOCRATICO censore del sito dove mi ero connesso. E mi si parla ancora di privacy? Mi dite quale differenza passa tra l'Unione Sovietica di un tempo e la nostra cosiddetta Unione Europea? Io non sono riuscito a trovarne una...!Google...da sempre è chiaccherata.Evidentemente, deve esservi un fondamento, in queste chiacchere.Abbiamo o no, la maniera di controllare che noi non si resti fregati , in modi più o meno subdoli? Ciao a chi va di
riflettere, su questo argomento