Un Taxi a Roma ovvero quando il mercato non esiste
Questa è la scena che mi si è presentata davanti un giorno lavorativo a Roma, Stazione Termini, ore 10.30 di mattina
E' evidente che questa fiumana di persone è in fila per un taxi e come lo stesso faccia tristemente capolino in fondo alla medesima fila... Circa 50 metri più avanti rispetto alla mia posizione.
Posso capire le ragioni di una categoria e la spinta a proteggere uno status raggiunto e soprattutto mantenuto con una grande fatica. Appare comunque chiaro che c'è uno squilibrio tra domanda ed offerta e questo si riflette anche sulla qualità del servizio una volta che lo stesso viene erogato, infatti una volta a bordo il taxista con il quale conversavo amabilmente ha cercato a più riprese di convincermi che sarebbe stato meglio per me prendere un mezzo pubblico piuttosto che cercare di raggiungere l'altra parte della città in taxi.
Ho desistito per pigrizia ma anche perchè infastidito da questo atteggiamento poco "customer oriented"...
Evidentemente corse lunghe e file chilometriche non vanno d'accordo con il modello di business dei taxisti e il risultato è che il cliente viene quasi convinto che per lui la soluzione migliore è essere scaricato a pochi chilometri dalla Stazione di partenza...
E' strano come il comune di Roma non colga l'occasione per istituire ed ampliare servizi ibridi taxi-bus, a mio parere sarebbero a vantaggio di tutti.