30.6.08

La lunga coda della comunicazione

Ok ne parlano tutti e ci sono mille post scritti al riguardo, per chi non conoscesse "The long tail" e Anderson può andare alla fonte qui o googlare ottenendo sicuramente più informazioni di quante potrei darne io nel mio piccolo.

Per i pigri comunque dico solo che
la teoria di Anderson affronta i meccanismi del delivery digitale di contenuti ed empiricamente ne deduce che non essendoci più limiti fisici alla distribuzione (lunghezza scaffale, dimensione negozio ecc ec) i clienti tendono a distribuire la loro preferenza d'acquisto oltre i pochi blockbuster del momento portando la loro attenzione anche su contenuti di nicchia che però sommati tra loro sembrano produrre un volume ed un valore superiore a quello dei suddetti pochi best-sellers. Questo è dimostrato anche dal fatto che allungando la "coda potenziale" di offerta aumenta quasi linearmente la "coda d'acquisto".


Quello che trovo interessante del lavoro di Anderson è che probabilmente può essere applicato oltre il semplice delivery digitale di contenuti.
In ambito marketing e comunicazione sarebbe interessante capire come effettivamente potrebbero essere distribuiti i contatti in target (o GRP se preferite) rispetto ai normali media in pianificazione usati.
In Italia quasi l'80% del mercato pubblicitario è assorbito da TV e stampa e probabilmente questo sta rallentando il possibile uso di media alternativi per sviluppare comunicazione commerciale.

Internet è molto defilata e spesso è usata sull'onda dei grandi trend (come l'arido Secondo Life o l'interessante Facebook) ma anche all'interno del variegato mondo di internet sembra si stia assistendo ad una polarizzazione verso i grandi siti italiani come Repubblica o il Sole24Ore.

Certo esistono i sistemi di adv distribuiti come quello di Google ma siamo sicuri che sia la vera coda lunga della comunicazione su internet?

A mio parere la vera coda lunga in comunicazione non sarà solo territorio di internet ma sarà trasversale a tutto il nuovo mondo nascente dei nuovi media digitali (dispositivi mobili, sistemi di geolocalizzazione, reti e connettività distribuite) e sarà figlia di un giusto mix di pianificazione e di reputazione

Quest'ultima costruita sul prodotto ma sicuramente concessa da chi acquista. Questo cambierà la dimensione attuale di pensare l'adv che verrà sempre di più superato da uno scambio vicendevole fra azienda e cliente e fra cliente e cliente.

A mio parere gli strumenti adatti a questo tipo di approccio ancora non esistono, probabilmente i social network sono la cosa che più si avvicina ad una "costruzione" di comunicazione cliente-prodotto-azienda ma sicuramente sono limitati.
Ad oggi potrebbero essere usati come vero canale di ritorno della comunicazione ma è molto difficile trovare esempi in questo senso, altro aspetto sarà vedere il prodotto stesso nascere dal contributo della community di riferimento.

Comunque credo che una co-creazione del prodotto (inteso anche come brand e sistema di valori di riferimento) sia un passo successivo a quello di uno sviluppo più coerente e customer-oriented della comunicazione e -certo- della sua lunga coda.

Quindi la domanda: se la coda in comunicazione non esiste ed è schiacciata da TV e Stampa ne risente l'evoluzione stessa del rapporto azienda-cliente e quindi l'innovazione dei prodotti e dei servizi stessi?



P.S.:
Questo è il 100° post!




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12.6.08

Come un film cambierà la percezione dei videogiochi, o anche no

Siamo tempestati di luoghi comuni sui videogiochi e spesso il cinema ha tratto dal mondo dei videogiochi il peggio del peggio.

Leggo su Wired una notizia veramente interessante, un film biografico su Nolan Bushnell interpretato niente di meno che da Leonardo Di Caprio...

Sarà un film basato sul personaggio o sul mondo del gaming? Atari sarà la protagonista o il mondo dei videogiochi farà da sfondo?

Insomma i presupposti per un film interessante ci sono, aspettiamo e come al solito incrociamo le dita.




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Un pò di muto

Nel gran calderone che è Repubblica a volte si trovano delle vere perle, questo articolo riporta ad un archivio europeo di vecchi film muti restaurati.

Non so perchè questo ha innescato in me una voglia di rivedere vecchi capolavori che lasciano alla vera essenza del cinema -l'immagine- tutto il peso della narrazione e dell'emozione, i primi che rivedrei? Eccoli

Metropolis

Nosferatu

Tempi moderni

Golem

Viaggio sulla Luna

Dimentico qualcosa di fondamentale?



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