12.7.07

I soldi, i videogiochi e chi non capisce

Prendo spunto da una news di Punto-Informatico perchè mi sembra che ultimamente fra polemiche risibili, caccia alle streghe e censure preventive si sia perso di vista l'elemento di più grande interesse del mercato videoludico: genera una quantità spropositata di danaro.

E' strano quindi che anche negli USA dove i soldi sono una religione ci si accanisca contro i videogiochi più o meno come accade qui in Italia. Si discute di censure, di violenza infantile e di genitori privi di capacità di controllo e si trascura l'evidenza: 7,4 miliardi di dollari di fatturato.

Cito il secondo elemento di sicuro interesse:

"il 60% delle famiglie statunitensi usa videogiochi, l'età media dei gamer è di 30 anni, mentre l'acquirente medio è prossimo ai 40 anni"

E' possibile che le polemiche contro il medium del videogioco siano frutto di una profonda ignoranza, se non conosci eviti e il distacco è facile precursore della critica.

Rimane inspiegabile ai miei occhi come almeno in Italia il mondo economico/industriale non abbia preso atto di cosa sia il medium del videogioco ed è un dato di fatto che l'Italia non può esprimere una vera industria del settore.
E' sufficiente scorrere il sito degli sviluppatori italiani di videogiochi per capire che quasi tutti sono impiegati all'estero....

In Italia gli incentivi per l'innovazione vengono assorbiti dalle imprese in strampalati progetti senza peraltro investirli in terreni fertili con grossi margini di crescita.

Abbiamo perso ancora una volta l'occasione di essere produttori, anche in questo settore dobbiamo rassegnarci ad essere solo distributori e consumatori.

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