Riporto una ricerca Nielsen sugli investimenti pubblicitari.
Gli investimenti pubblicitari nel totale anno 2008 ammontano a 8.587 milioni con una flessione del -2,8% sull’anno precedente. [...]
L’analisi per mezzo evidenzia nell’anno un calo del -1,2% della Televisione e del -7,1% della Stampa. [...]
La Radio mette a segno una crescita del +2,3% superando i 487 milioni di raccolta. Ad eccezione di Internet che cresce del +13,9% superando i 321 milioni, gli altri mezzi nel 2008 sono in sofferenza: l’Outdoor registra il -2,8%, il Cinema il -16,4% e le Cards il -10,6%.
Sembrerebbe che la crisi abbia spinto a minori investimenti pubblicitari e ad una prima occhiata sembra che internet ne stia beneficiando.
Ma io mi chiedo: siamo di fronte ad un cambio strutturale come già visto in altri paesi o questo cambio nel media mix non è altro che un tentativo di giustificare il saving sui costi di investimento utilizzando teorie quali:
- "investiamo su media più di relazione"
- "il nostro business non è vendere prodotti ma avere un rapporto con i nostri clienti"
senza però crederci veramente?
La domanda non è oziosa, infatti il cambio strutturale a mio parere avrebbe portato ad investimenti su internet ancora più important (300 mln di investimento sono veramente pochi sul totale) e ho paura che si stia perdendo l'occasione di sfruttare la crisi per arrivare in Italia ai
risultati -che so- dell'Inghilterra.
Infatti se non ricordo male ad inizio 2008 le previsioni di investimento internet in Italia erano di 600 milioni, ovvero il doppio di quanto raggiunto.
Altro tema da approfondire ulteriormente sarebbe capire attraverso quali forme sono stati fatti gli investimenti, da quanto ho potuto leggere nell'ultimo anno mi sembra che si sia puntato su aspetti di breve-medio termine (contest) che di lungo (strumenti di relazione veri e propri).
Ma questo come si dice, è un altro argomento